30 ottobre 23 alle 02:00

Maxi-intervento al Poderaccio: ‘Ora serve l’impegno di tutti per mantenerlo pulito’

Un intervento straordinario per ripulire l’area del Poderaccio, a Firenze, da oltre 56 tonnellate di rifiuti abbandonati da ignoti solo nel corso degli ultimi mesi, è stato effettuato da Alia Servizi Ambientali nel mese di ottobre ed oggetto di sopralluogo del sindaco, Dario Nardella, insieme all’assessore comunale all’Ambiente, Andrea Giorgio, per verificare di persona le nuove condizioni dell’area, interessata dal progetto del Parco Florentia, 90 ettari di verde che sorgeranno fra i Quartieri 4 e 5 il fiume Arno.

A seguito della maxi operazione di pulizia nell’area sono state installate alcune fototrappole, ossia fotocamere automatiche a infrarossi che si attivano quando rilevano anche minimi movimenti, e posizionati new jersey e recinzioni metalliche che riducono la larghezza della carreggiata di via del Poderaccio e rendono così più difficile effettuare nuovi abbandoni.

Alia ha, inoltre, messo in campo una campagna di sensibilizzazione ad hoc che prevede la realizzazione di volantini, la diffusione di messaggi social e l’installazione lungo la strada di una serie di cartelli che informano della ripulitura dell’area e che invitano i cittadini a effettuare segnalazioni alle forze dell’ordine di fronte a comportamenti ritenuti sospetti.

‘Una porzione ampia della città è stata per anni terra di nessuno’ ha detto il sindaco Dario Nardella. ‘Finalmente, grazie a un lavoro coordinato tra Direzione ambiente, Alia e Polizia municipale possiamo avere l’area libera dai rifiuti e mettere a punto progetti per il futuro, per restituirla alla piena fruizione dei cittadini che meritano una città decorosa. Con Alia – ha continuato il sindaco – abbiamo svolto negli ultimi giorni un lavoro molto incisivo di pulizia di tutte le strade intorno all’ex campo nomadi e sono state tolte 56 tonnellate di rifiuti, anche pericolosi, una quantità pari a quella di 11 elefanti. Non daremo tregua ai furbetti dei rifiuti che pensano di poter usare questi luoghi come discariche a cielo aperto’.