08 febbraio 24 alle 11:23
Second Life ancora per dieci giorni a Palazzo Vecchio
Trenta opere esposte nel cortile di Michelozzo: indagano su arte e sostenibilità
Prosegue a Palazzo Vecchio, nello stupendo scenario del Cortile di Michelozzo, l’esposizione ‘Second Life, tutto torna’: 30 opere d’arte che indagano con linguaggio universale e contemporaneo il tema della sostenibilità, declinato in molti modi diversi, ma con il filo conduttore della necessità di ripensare modelli di sviluppo sostenibili e duraturi nel tempo. La cultura e la creatività, dunque, come driver di un cambiamento che sia attento al fragile equilibrio dell’ecosistema in cui viviamo. ‘Second Life’ (secondlifecontest.it) è il contest di Alia Multiutility, che per il terzo anno consecutivo ha chiesto a giovani artisti fra 18 e 28 anni di età di indagare il tema della salvaguardia del Pianeta, che mette in stretta correlazione l’obiettivo della sostenibilità ambientale con quello della sostenibilità economica e sociale. La risposta è stata, come già era avvenuto negli ultimi due anni, immediata e carica di entusiasmo, con 130 opere presentate da artisti italiani e stranieri, che hanno proposto la propria idea di sostenibilità e ribadito il proprio impegno nel dare una seconda vita alla materia, in linea con i principi dell’economia circolare.
Fra le 30 opere finali, selezionate da una giuria qualificata, composta dai rappresentanti delle principali istituzioni culturali toscane, un posto di rilievo spetta alle prime tre classificate: ‘Nascondini 65, 115, 130’ di Sofia Salerno, una serie di tre video in cui l’artista prova a nascondersi in piena vista davanti alla propria videocamera e che così facendo indaga sull’evidenza negata di un cambiamento climatico che provoca sconvolgimenti che l’uomo non riesce a governare; ‘A Head for One Dollar’ di Federica Mariani, scarti di pelli animali cucite insieme, che ricreano come patchwork una serie di teste di tilacino, animale che nel 2018 è stato candidato come specie da de-estinguere; infine l’opera senza titolo di Leonardo Cardamone, un video in bianco e nero e senza sonoro, di fatto una serie di impressioni, una sorta di highlights dei pensieri dell’artista nel corso del tempo: idee, canzoni, immagini, video derivanti da discussioni sull’ambiente sentite nel corso della sua vita. Sono in totale quasi 400 gli artisti coinvolti da Second Life nell’arco degli ultimi tre anni, tutti portatori di una riflessione originale e in continua evoluzione sul tema del mondo che cambia, soprattutto dal punto di vista ambientale. A margine del contest, anche laboratori dedicati a studenti e associazioni.
La mostra nel Cortile di Michelozzo è ad ingresso gratuito e proseguirà fino al 18 febbraio per poi spostarsi al Centro Pecci di Prato dal 22 febbraio al 24 marzo.
Ufficio Stampa Alia Servizi Ambientali
Prosegue a Palazzo Vecchio, nello stupendo scenario del Cortile di Michelozzo, l’esposizione ‘Second Life, tutto torna’: 30 opere d’arte che indagano con linguaggio universale e contemporaneo il tema della sostenibilità, declinato in molti modi diversi, ma con il filo conduttore della necessità di ripensare modelli di sviluppo sostenibili e duraturi nel tempo. La cultura e la creatività, dunque, come driver di un cambiamento che sia attento al fragile equilibrio dell’ecosistema in cui viviamo. ‘Second Life’ (secondlifecontest.it) è il contest di Alia Multiutility, che per il terzo anno consecutivo ha chiesto a giovani artisti fra 18 e 28 anni di età di indagare il tema della salvaguardia del Pianeta, che mette in stretta correlazione l’obiettivo della sostenibilità ambientale con quello della sostenibilità economica e sociale. La risposta è stata, come già era avvenuto negli ultimi due anni, immediata e carica di entusiasmo, con 130 opere presentate da artisti italiani e stranieri, che hanno proposto la propria idea di sostenibilità e ribadito il proprio impegno nel dare una seconda vita alla materia, in linea con i principi dell’economia circolare.
Fra le 30 opere finali, selezionate da una giuria qualificata, composta dai rappresentanti delle principali istituzioni culturali toscane, un posto di rilievo spetta alle prime tre classificate: ‘Nascondini 65, 115, 130’ di Sofia Salerno, una serie di tre video in cui l’artista prova a nascondersi in piena vista davanti alla propria videocamera e che così facendo indaga sull’evidenza negata di un cambiamento climatico che provoca sconvolgimenti che l’uomo non riesce a governare; ‘A Head for One Dollar’ di Federica Mariani, scarti di pelli animali cucite insieme, che ricreano come patchwork una serie di teste di tilacino, animale che nel 2018 è stato candidato come specie da de-estinguere; infine l’opera senza titolo di Leonardo Cardamone, un video in bianco e nero e senza sonoro, di fatto una serie di impressioni, una sorta di highlights dei pensieri dell’artista nel corso del tempo: idee, canzoni, immagini, video derivanti da discussioni sull’ambiente sentite nel corso della sua vita. Sono in totale quasi 400 gli artisti coinvolti da Second Life nell’arco degli ultimi tre anni, tutti portatori di una riflessione originale e in continua evoluzione sul tema del mondo che cambia, soprattutto dal punto di vista ambientale. A margine del contest, anche laboratori dedicati a studenti e associazioni.
La mostra nel Cortile di Michelozzo è ad ingresso gratuito e proseguirà fino al 18 febbraio per poi spostarsi al Centro Pecci di Prato dal 22 febbraio al 24 marzo.
Ufficio Stampa Alia Servizi Ambientali