Impianti - Alia Servizi Ambientali Spa
I numeri:
– oggi tratta circa 35.000 tonn;
– revamping nel 2024
L’impianto di Borgo San Lorenzo, ubicato in località Faltona, effettua il trattamento di rifiuti urbani a matrice organica e biodegradabile (ovvero rifiuti organici e verde da sfalci e potature) con produzione di fertilizzante (c.d. ammendante compostato misto/compost) e ha una capacità di oltre 30.000 tonnellate annue, garantendo una logistica ottimale di conferimento per le raccolte effettuate nell’area di Firenze Nord, del Mugello e di Prato.
Nel 2024 è previsto un intervento di ammodernamento (revamping) di parte dell’impianto per migliorare ulteriormente la capacità di recupero, con aumento del compost prodotto e riduzione della produzione di scarti.
I numeri:
– avvio impianto: 2024
– potenzialità di trattamento fino a 160.000 tonn. /anno
Il Polo di Casa Sartori a Montespertoli (Firenze) trasforma i rifiuti organici e biodegradabili (FORSU – Frazione Organica da Rifiuti Solidi Urbani e Rifiuti Verdi), prodotti da circa il 50% degli abitanti del bacino di Alia Servizi Ambientali, in fertilizzante (ammendante compostato misto – compost).
Il sito è oggetto di ammodernamento tecnologico (revamping) ed è in corso la realizzazione di quattro biodigestori anaerobici in grado di trasformare la frazione organica proveniente dalle raccolte differenziate in biometano, oltre che in compost.
Il nuovo polo, che si autososterrà a livello energetico con energia autoprodotta e pannelli fotovoltaici, assicurerà ad Alia e alla Toscana Centrale l’autosufficienza nella gestione dei rifiuti organici urbani.
L’impianto di compostaggio tratta ogni anno circa 75.000 tonnellate di forsu (frazione organica di rifiuti raccolti in maniera differenziata) e 15.000 tonnellate di rifiuti verdi (quali sfalci, potature, residui da manutenzione del verde), producendo oltre 22.000 tonnellate di ammendanti da utilizzare in agricoltura e florovivaismo.
A regime, a seguito del revamping, grazie ai nuovi biodigestori ogni anno sarà possibile trattare complessivamente 160.000 tonnellate di rifiuti (145.000 di rifiuti organici e 15.000 di verde), producendo oltre 12 milioni di metri cubi di biometano e 35.000 tonnellate di fertilizzante. Il biometano, biocarburante pulito e rinnovabile, potrà essere utilizzato per autotrazione come combustibile o essere immesso nella rete nazionale.
I numeri:
– gennaio 2024 inizio lavori;
– giugno 2026 avvio impianto;
– potenzialità di trattamento fino a 65.000 tonn. /anno
In via di San Donnino, nel Comune di Firenze, è prevista la realizzazione di un impianto per la chiusura del ciclo dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).
L’intervento avrà luogo su una superficie di oltre 20.000 metri quadrati. È prevista la demolizione di gran parte dell’ex inceneritore e la costruzione di due nuovi fabbricati, per una superficie complessiva di circa 10.000 metri quadri, oltre alla realizzazione di una linea specializzata nel trattamento e recupero dei pannelli fotovoltaici. Le linee di trattamento sono progettate per assorbire il fabbisogno di RAEE urbani a scala regionale.
In prospettiva, con una potenzialità di trattamento fino a 65.000 tonnellate all’anno, l’impianto consentirà il mantenimento sul territorio del valore delle materie prime seconde ottenute, attivando sinergie con altre aziende del gruppo specializzate nel recupero delle plastiche, a cui destinare tale flusso per sfruttare ulteriori opportunità di riciclo.
È inoltre in fase di studio la possibilità di inserire altre linee di trattamento specialistiche per ottimizzare ulteriormente il recupero delle componenti valorizzabili: in particolare schede elettroniche da cui, attraverso tecnologie di idrometallurgia, è possibile recuperare metalli preziosi, tra cui oro, argento, palladio, nonché batterie al litio da cui possono essere recuperati il litio stesso, ma anche cobalto e nichel. Questo permetterà di realizzare un polo di eccellenza a livello nazionale per il recupero e la valorizzazione di metalli e materie preziose.
Il recupero dei rifiuti urbani e speciali – Ferrale – via di Castelnuovo 20, Firenze
I numeri:
– Capacità di trattamento: 100.000 tonn./anno
Situato a Firenze, al confine con il comune di Scandicci, vi vengono gestiti principalmente i rifiuti ingombranti raccolti sul territorio, massimizzandone il recupero di materia. Nell’impianto vengono inoltre gestiti numerosi flussi di rifiuti urbani differenziati e rifiuti speciali provenienti da attività commerciali/industriali, sia pericolosi che non pericolosi. L’impianto ha una capacità di trattamento di circa 100.000 t/anno.
I numeri:
– oggi tratta circa 80.000 tonn;
– nel 2026, potenzialità di trattamento fino a 150.000 tonn. /anno
L’impianto di Case Passerini, in via del Pantano nel comune di Sesto Fiorentino, è attivo nella sua configurazione attuale a partire dai primi anni 2000 ed è autorizzato per attività di trattamento meccanico biologico di rifiuti urbani non differenziati. I rifiuti urbani indifferenziati vengono sottoposti a una serie di processi finalizzati alla produzione di ‘Combustibile solido secondario’ (Css), ovvero combustibile finalizzato alla produzione di energia, e di una frazione organica stabilizzata (Fos) che trova impiego come copertura giornaliera delle discariche.
Nell’impianto è attualmente in corso un revamping (ammodernamento tecnologico) che prevede da una parte la realizzazione di un impianto di sorting (selezione automatica) in testa che, attraverso componenti tecnologiche come lettori ottici, sistemi a correnti indotte ed elettrocalamite, consentirà di selezionare e recuperare materiale ancora riciclabile (plastiche, metalli ferrosi e non) e dall’altra la realizzazione di nuove biocelle, che passando dalle attuali 14 a 30, consentiranno l’aumento della capacità di trattamento biologico e stabilizzazione del rifiuto.
I numeri:
– oggi tratta circa 20.000 tonn;
– nel 2028 potenzialità di trattamento di 60.000 tonn. /anno
Presso l’impianto del Dano situato nel Comune di Pistoia, si effettua il trattamento meccanico-biologico del rifiuto indifferenziato proveniente dalla raccolta sul territorio dell’Ato Toscana Centro. All’interno del sito è presente anche una stazione ecologica per il conferimento dei rifiuti urbani da parte dei cittadini.
Il progetto – presentato nel PNRR tra i bandi emessi dal Ministero della transizione ecologica – prevede la riconversione dell’impianto in un impianto di trattamento e recupero di carta e cartone provenienti dalla raccolta differenziata e finalizzato alla produzione di materia prima seconda da inviare ai soggetti del distretto cartario.
In particolare, è prevista la dismissione dell’attuale parte meccanica dell’impianto, oltre all’integrale riqualificazione dell’impianto esistente, con una riduzione dell’impatto ambientale e l’introduzione di scelte tecnologiche finalizzate a massimizzare l’attività di recupero (ad esempio selettori ottici per il riconoscimento e la selezione delle varie tipologie di carta); anche l’intera parte edile sarà riqualificata architettonicamente migliorandone l’impatto visivo.
Il nuovo impianto, che sarà a servizio dei quantitativi prodotti dal bacino dell’ATO Toscana Centro, tratterà circa la metà del totale raccolto (potenzialità dell’impianto di circa 60.000 tonnellate all’anno) proveniente soprattutto dalle provincie di Prato e Pistoia e sarà inserito nel contesto circostante con grande attenzione all’impatto visivo.
I numeri:
– oggi tratta circa 80.000 tonn;
– nel 2028, potenzialità di trattamento fino a 100.000 tonn./anno
L’impianto di trattamento meccanico situato in via Paronese a Prato, nella zona industriale del Macrolotto 1, è finalizzato al trattamento del rifiuto residuo non differenziabile.
Nello stesso polo viene realizzata la selezione meccanica e valorizzazione dei rifiuti da raccolta differenziata, ad esempio film plastico. È inoltre presente un’attività di stoccaggio di rifiuti pericolosi.
Nel 2026 l’impianto sarà oggetto di ammodernamento (revamping) e garantirà un ulteriore recupero di plastiche e metalli.
Come per l’impianto di Case Passerini, anche in questo impianto è prevista la realizzazione di un sistema tecnologicamente avanzato (detto sorting) che attraverso componenti tecnologiche come lettori ottici, sistemi a correnti indotte ed elettrocalamite, consentirà di selezionare e recuperare materiale ancora riciclabile (plastiche, metalli ferrosi e non).
Negli impianti sono attuate le buone pratiche tecniche e gestionali necessarie a minimizzare gli impatti verso l’ambiente esterno; nonostante questo possono verificarsi particolari condizioni che puoi segnalare. Accedi alla nostra area clienti Aliapp, disponibile anche come App e scrivici (leggi qui come aprire una segnalazione) oppure chiamaci.